Dibattito sul futuro del Partito repubblicano italiano/Seguire quelle strade e quelle alleanze possibili utili alla nostra crescita

I principi su cui fu fondata l'Edera

Periodicamente mi ritrovo a consultare il sito del Pri nazionale; in queste ultime settimane ho trovato articoli riguardanti addirittura il porsi o meno problematiche sull'esistenza e sul futuro del partito.

Trovo inutili e distruttive ipotesi che vedano questo partito annullarsi in una o in un'altra coalizione o in neofondazioni di partiti dal più ampio respiro elettorale.

Pertanto mi ritrovo, questa volta, in gran parte delle opinioni espresse da Antonio del Pennino sul futuro del nostro glorioso Partito.

Bisogna tener conto di alcune cose; ad esempio che partiti che dovevano durare oggi non esistono più, vedasi An, vedasi Forza Italia, vedasi la Margherita e il Pds. E altri ancora, partiti questi che all'incirca ogni 10 anni cambiano o hanno cambiato nomea o denominazione politica che dir si voglia.

In questo panorama oramai storico della politica italiana, il nostro, come pochi altri, è e rimarrà un punto di riferimento della politica nazionale. E per quel che mi riguarda, le relazioni non si limitano al territorio nazionale o europeo, ma coprono l'intero globo.

Dunque, essendoci queste relazioni di pluridecennale durata, ed essendo il nostro partito molto apprezzato ovunque, non vedo la minima utilità nel doversi porre certe questioni; anzi, al contrario, come affermato da Del Pennino, dobbiamo guardare solo al futuro, pensando, escogitando e seguendo tutte quelle strade che possano farci crescere in un modo o nell'altro, comprese quelle alleanze possibili con partiti piccoli come il Pri, ma con visioni politiche simili alle nostre.

Personalmente ritengo sia questo il futuro, a breve, del Pri. E frasi come "chi non ci sta è fuori", pronunciate in altri comuni, non dovrebbero far parte della cultura politica del partito.

Ho notato che nello statuto del Pri non vi sono quei riferimenti morali e quei valori propri di uno Stato Repubblicano, fedele a questa forma di governo, agli ideali e a quelle che non possono essere considerate solo delle semplici norme di principio, ma delle vere e propri leggi sopra le leggi, contenute nella Costituzione italiana, l'unica carta delle leggi a cui tutti i cittadini italiani devono sottostare.

Spero che nelle prossime riunioni di partito, e nei prossimi congressi, si voglia di-scutere di questi temi e non di argomenti sgraditi alla netta e chiara maggioranza degli iscritti al Pri.

Alessandro Pompei, Pri, Prov. di Teramo